Disturbi del Sonno e Salute Orale
Contenuti di questo articolo:
L’impatto dei disturbi del sonno sulla qualità della vita
Apnea notturna: quando la respirazione si interrompe
Respirazione orale notturna: i danni del respiro a bocca aperta
Respirazione orale nei bambini: quando il respiro incide sulla crescita
Bruxismo: l’usura silenziosa del sorriso
Abitudini che favoriscono i disturbi del sonno
L’importanza del monitoraggio continuo
Dalla diagnosi alle soluzioni: dormire bene, sorridere meglio
Questi disturbi hanno effetti anche a livello del cavo orale, mettendo a rischio denti, gengive e l’articolazione temporo-mandibolare.
Riconoscere tempestivamente i segnali di questi disturbi è fondamentale per intervenire in modo adeguato e prevenire conseguenze sia sul sorriso sia sulla salute complessiva.
L’impatto dei disturbi del sonno sulla qualità della vita
Negli adulti, i disturbi del sonno come apnea ostruttiva, respirazione orale e bruxismo possono provocare stanchezza cronica, calo della concentrazione, irritabilità e aumento dello stress. Migliorare la qualità del sonno contribuisce a una maggiore energia e a una migliore gestione delle attività quotidiane.
Nei bambini, gli stessi disturbi possono causare stanchezza persistente, difficoltà di concentrazione e riduzione della capacità di apprendimento. Possono anche aumentare irritabilità e ansia, interferendo con le attività scolastiche e la gestione quotidiana della giornata.
Ma i disturbi del sonno non influenzano solo il benessere generale. A livello orale, l’interruzione del sonno e la tensione muscolare costante, dovuta al bruxismo, possono accelerare l’usura dentale, mettendo i denti a rischio di carie e fratture, aumentare la sensibilità dei denti e provocare dolore mandibolare o cervicale.
Nei bambini, la respirazione orale può interferire con lo sviluppo delle strutture ossee del viso, il corretto allineamento dei denti, la deglutizione e la funzionalità masticatoria.
Questi effetti sottolineano l’importanza di riconoscere tempestivamente i disturbi del sonno e di intervenire con trattamenti mirati, proteggendo non solo il sorriso, ma soprattutto il benessere generale.
Apnea notturna: quando la respirazione si interrompe
L’apnea notturna è un disturbo del sonno caratterizzato da ripetute interruzioni della respirazione durante il sonno, causati dall’ostruzione parziale o totale delle vie aeree superiori (apnea ostruttiva) o da un problema neurologico (apnea centrale).
L’apnea notturna ostruttiva (OSA, Obstructive Sleep Apnea) è un disturbo in cui le vie aeree si chiudono parzialmente o completamente durante il riposo, interrompendo il flusso d’aria e riducendo l’ossigenazione del sangue.
Le cause più comuni sono la conformazione anatomica del palato, per la quale il palato molle collassa i posizione supina, e della mandibola, il sovrappeso, le ipertrofie tonsillari o adenoidee e, in alcuni casi, la posizione in cui si dorme.
Chi ne soffre tende a russare in modo intenso e a svegliarsi più volte durante la notte con una sensazione di mancanza d’aria. Al mattino può avvertire secchezza della bocca, stanchezza e mal di testa. Nel tempo, la bocca secca e la tensione muscolare generata durante gli episodi di apnea possono favorire gengiviti, carie e usura dei denti.
Uno studio condotto per il National Institutes of Health (NIH) ha evidenziato una connessione tra apnea ostruttiva del sonno e infiammazioni gengivali (Maniaci A. et al. 2024).
Un’altra ricerca realizzata da per la Korea Disease Control and Prevention Agency ha mostrato un aumento del rischio di dolore dentale e disturbi masticatori nei pazienti con apnea notturna. (Lee J.-H., Han K. e Lee S.Y. 2023).
Queste evidenze confermano l’importanza di riconoscere i segnali precoci e di rivolgersi al dentista, che può collaborare con lo specialista del sonno per individuare il trattamento più adatto.
Respirazione orale notturna: i danni del respiro a bocca aperta
Respirare con la bocca durante il sonno è un’abitudine più comune di quanto si pensi e può derivare da diversi fattori, come congestione nasale, deviazione del setto, allergie o anche dalla posizione in cui si dorme.
Quando l’aria entra direttamente dalla bocca, le mucose si seccano e la saliva, principale difesa naturale contro batteri e placca, diminuisce.
La respirazione orale cronica altera l’equilibrio del cavo orale, favorendo il rischio di carie, gengiviti e alitosi persistente, oltre a compromettere la qualità del sonno.
Uno studio ha evidenziato che la respirazione orale notturna riduce il flusso salivare e favorisce l’erosione dello smalto e l’infiammazione gengivale negli adulti (J. Tamkin et al. 2020) .
Respirazione orale nei bambini: quando il respiro incide sulla crescita
Nei bambini, la respirazione orale cronica non è un’abitudine innocua: può modificare lo sviluppo dello spalacnocranio o massiccio facciale, ossia le ossa del cranio che formano le strutture del viso, e compromettere la salute di denti e gengive.
Quando il bambino respira prevalentemente con la bocca, di notte o durante il giorno, l’aria non viene filtrata né riscaldata correttamente, e la scarsa stimolazione nasale altera lo sviluppo del mascellare superiore, a livello del pavimento del naso, che corrisponde al palato, e della mandibola, favorendo malocclusioni, disallineamenti dentali e deglutizione atipica, oltre a problematiche nella fonazione.
Le cause più frequenti sono l’ostruzione nasale dovuta ad allergie, ipertrofia adenoidea o deviazioni del setto.
Oltre ai problemi ortodontici, la respirazione orale cronica può aumentare il rischio di carie e infiammazioni gengivali, a causa della ridotta produzione di saliva e del ristagno di batteri nella cavità orale.
Uno studio ha analizzato come la respirazione orale sia associata a schemi di deglutizione atipica nei bambini e negli adolescenti, con implicazioni dirette per la salute orale. (C. Gómez-González et al. 2024)
Intervenire precocemente, con la collaborazione tra pediatra, otorinolaringoiatra e dentista, consente di ripristinare una corretta respirazione nasale e prevenire conseguenze permanenti sulla crescita del viso e sulla salute orale.
Bruxismo: l’usura silenziosa del sorriso
Il bruxismo è il digrignamento o serramento involontario dei denti, soprattutto durante il sonno. Spesso è legato a stress o ansia. Questa attività muscolare ripetuta esercita una pressione eccessiva sui denti e sull’articolazione temporo-mandibolare, causando usura dello smalto, ipersensibilità dentale, fratture dentali, infiammazione dell’ATM e cervicalgia.
Se non trattato, il bruxismo può peggiorare malocclusioni preesistenti e compromettere l’estetica del sorriso. Può inoltre favorire fenomeni artrosici a livello dei condili mandibolari, causando disfunzioni dell’ATM.
Il dentista può identificare i segni precoci attraverso controlli periodici e valutazioni della funzione masticatoria.
Uno studio ha evidenziato l’associazione tra bruxismo e usura dentale, dolore muscolare e disfunzione dell’ATM. (Gülhan Yıldırım, Funda Erol, Melahat Celik Güven e Olcay Şakar 2023)
Intervenire tempestivamente con terapie conservative, riduzione dello stress e bite personalizzati aiuta a proteggere i denti, l’articolazione e migliorare la qualità del sonno.
Abitudini che favoriscono i disturbi del sonno
Alcune abitudini quotidiane possono incrementare la probabilità di sviluppare apnea notturna, respirazione orale o bruxismo.
Il consumo di alcol prima di dormire rilassa i muscoli della gola, peggiorando il russamento e aumentando le interruzioni respiratorie. Il fumo irrita le vie respiratorie e può contribuire all’infiammazione delle mucose, riducendo il passaggio dell’aria.
Anche la posizione durante il sonno gioca un ruolo importante: dormire supini può favorire il collasso delle vie aeree nei soggetti predisposti.
Stress e ansia, soprattutto se persistenti, sono correlati all’insorgenza del bruxismo e al peggioramento della qualità del riposo.
L’importanza del monitoraggio continuo
Monitorare i disturbi del sonno è essenziale per individuare eventuali peggioramenti o l’insorgenza di nuove problematiche.
Tenere un diario del sonno, osservare i sintomi e segnalarli al dentista o allo specialista del sonno permette di personalizzare i trattamenti.
In alcuni casi, esami specifici come la polisonnografia possono aiutare a identificare apnea notturna o altri disturbi respiratori e a definire la strategia terapeutica più adatta.
Dalla diagnosi alle soluzioni: dormire bene, sorridere meglio
Riconoscere precocemente i disturbi del sonno che influiscono sulla salute orale è fondamentale per prevenire danni permanenti a denti, gengive e articolazioni.
Controlli regolari dal dentista possono evidenziare segni di usura dentale, bruxismo o problemi legati alla respirazione orale, mentre una collaborazione con l’otorinolaringoiatra o lo specialista del sonno permette di identificare e trattare condizioni come apnea notturna o ostruzioni nasali.
Le soluzioni possono includere dispositivi orali personalizzati, placche di svincolo occlusali (bite personalizzati), correzioni ortodontiche e strategie per migliorare la respirazione e ridurre lo stress.
Intervenire tempestivamente consente di migliorare la qualità del sonno, proteggere il sorriso e garantire benessere generale a lungo termine.
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