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L’anestesia dentale è stata utilizzata per la prima volta verso la metà de 1800.

All’epoca venne utilizzata l’anestesia inalatoria a base di etere ed è proprio grazie a due dentisti, il Dr Horace Wells e il Dr William T. G. Morton, che sono state gettate le basi per la moderna anestesiologia.

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Farmaci usati per l’anestesia dentale

Per molte persone la paura del dentista nasce dalla paura del dolore che si potrebbe sentire durante i trattamenti odontoiatrici.

Fortunatamente, ai giorni nostri, abbiamo a disposizione numerosi anestetici e diverse tecniche anestesiologiche per attuare una corretta anestesia dentale.

Gli anestetici locali vengono distinti in base alla potenza anestetica e alla durata d’azione.

Avremo quindi anestetici a breve durata, a base di Procaina e Clorprocaina; anestetici a durata intermedia a base di Lidocaina e Prilocaina, Articaina; e anestetici a lunga durata, quali Bupivacaina, Carbocaina.

Alcuni anestetici per infiltrazione contengono adrenalina che, agendo come vasocostrittore, serve per aumentare la durata d’azione e ridurre il rischio di emorragie.

Diversi anestetici locali sono sicuri anche in gravidanza, come ad esempio l’Articaina o la Lidocaina, purché senza adrenalina. Ricorda sempre di informare il tuo dentista se sei in gravidanza, sospetta o accertata, prima di iniziare un trattamento odontoiatrico.

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Tecniche di Anestesia Dentale

Esistono diversi tipi di anestesie dentali poiché ognuna è adatta per specifiche esigenze cliniche. Sostanzialmente si dividono in tecniche di superficie o per contatto, dove l’anestetico viene applicato sulla parte da trattare, e tecniche per infiltrazione, dove l’anestetico viene iniettato.

Anestesia Topica Superficiale

Viene ottenuta con l’applicazione di un gel o di uno spray anestetizzante a base di Lidocaina. Questo tipo di anestesia dura molto poco e l’effetto è limitato alla mucosa nell’area in cui è stato applicato l’anestetico.

Viene utilizzata soprattutto in pedodonzia o in pazienti odontofobici, per anestetizzare la mucosa prima di procedere con l’iniezione vera e propria oppure per desensibilizzare le mucose durante l’igiene dentale.

Anestesia Intrasulculare

Viene effettuata applicando un gel anestetico a base di Lidocaina e Prilocaina nel solco parodontale, senza l’utilizzo di aghi. Questo tipo di anestesia si dimostra efficace durante la procedura di levigatura radicolare o durante le sedute di igiene dentale, nel caso di estrema sensibilità dentale.

Anestesia d’Infiltrazione o Plessica

Si tratta di una delle “classiche” anestesie del dentista. Anestetizza i tessuti in profondità e si effettua iniettando l’anestetico direttamente nella zona da trattare.

Anestesia Tronculare (o del blocco nervoso)

L’anestetico si inietta in prossimità di un nervo periferico e anestetizza tutta l’area raggiunta da quel nervo. Questo tipo di anestesia viene utilizzata soprattutto per trattare i molari inferiori.

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Anestesia Intraligamentosa

Si effettua iniettando l’anestetico nel solco gengivale, tra il dente e l’osso alveolare. Si pratica quando c’è il rischio di emorragie, a causa di patologie come il diabete o per l’assunzione di farmaci anticoagulanti. Si effettua, inoltre, quando il dente da trattare sembra non rispondere ai tipi precedenti di anestesie, a causa di infezioni o infiammazioni.

Anestesia Intrapulpare

Viene utilizzata unicamente per anestetizzare denti in pulpite nei pazienti resistenti all’anestesia. L’anestetico viene iniettato direttamente nella polpa dentale e ha effetto immediato, pur essendo tra le anestesie più fastidiose per il paziente, anche se per una frazione di secondo.

Anestesia Totale

È l’anestesia più richiesta dai pazienti, purtroppo non possiamo accontentarli.

Questo tipo di anestesia può essere praticata solo da un anestesista e in sala operatoria, quindi in ospedale o in ambulatori e cliniche attrezzati opportunamente.

Alcuni pazienti possono necessitare di anestesia totale quando bisogna effettuare interventi estremamente invasivi; oppure anche in caso di interventi dentali di routine, come ad esempio nel caso di alcuni pazienti con disabilità o nello spettro autistico, non verbali e non collaboranti, e per il quali un qualsiasi trattamento odontoiatrico sarebbe eccessivamente estenuante.

In questi casi, indirizziamo i pazienti che necessitano di anestesia totale presso strutture idonee.

Per i pazienti odontofobici o particolarmente ansiosi durante i trattamenti odontoiatrici, offriamo però la sedazione cosciente sia con protossido d’azoto che con l’uso di farmaci benzodiazepinici.

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Quanto dura l’anestesia dentale?

A seconda del tipo di anestetico e della tecnica utilizzata e della risposta soggettiva, l’anestesia può durare pochi minuti fino a 4-5 ore. Un’anestesia per contatto, ad esempio, svanirà nel giro di 15-20 minuti, mentre l’anestesia per infiltrazione può durare una o due ore.

L’anestesia che dura di più è quella effettuata con la tecnica tronculare o del blocco nervoso. Questo tipo di anestesia dentale, infatti può durare fino a 5 ore. Durante questo periodo, il paziente potrebbe procurarsi delle lesioni alla lingua o al labbro, mordendoli, perché la zona è del tutto anestetizzata e non si accorge del danno che si sta provocando.

Il consiglio che diamo a tutti i nostri pazienti, per ovviare alla spiacevole sensazione della bocca addormentata, è quello di bere molta acqua per eliminare più rapidamente il farmaco.

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Perché a volte non fa effetto l’anestesia dentale?

A molte persone sarà capitato, purtroppo, che l’anestesia dentale non abbia fatto effetto, anche se iniettata correttamente e in grandi quantità.

Questo è uno dei più grandi timori dei pazienti che devono sottoposi ad un trattamento odontoiatrico. Può infatti capitare che l’anestetico non faccia il suo dovere a causa di diversi fattori.

Il motivo più comune è la presenza di un’infezione dentale, o ascesso, oppure in caso di pulpite, che è l’infiammazione della polpa dentale.

In caso di infezione o infiammazione, il pH della zona da trattare cambia diventando acido e aumenta la vasodilatazione, e gli anestetici dentali, efficaci a pH neutro, non riescono in queste condizioni a penetrare la membrana dei nervi.

L’uso di alcol o stupefacenti, soprattutto prima della seduta dentistica, può ridurre l’efficacia degli anestetici dentali, per via della vasodilatazione e dell’acidificazione causata dagli alcolici o dell’iperalgesia associata all’uso di alcuni stupefacenti.

L’ansia è un altro fattore che ostacola il corretto funzionamento dei farmaci anestetici locali, poiché si è visto che nei pazienti ansiosi il pH corporeo si abbassa, il che impedisce all’anestetico di agire. Capita spesso, infatti, che l’anestesia faccia effetto di punto in bianco, nel momento in cui termina la seduta dentistica, poiché la causa dell’ansia è appena cessata.

Vi sono poi variabili anatomiche, come la presenza di terminazioni nervose accessorie o una densità ossea aumentata, tipica della terza età, che possono far fallire o rendere meno efficace l’anestesia dentale.

Infine, tra le persone che necessitano una dose maggiore di anestetico ci sono quelle con i capelli rossi.

Hai letto bene!

Infatti, alle persone con capelli rossi manca il recettore di un ormone, la “melanocortina 1”, che oltre ad indurre la sintesi di melanina stimola anche la sintesi di altri ormoni, tra cui alcuni che regolano la soglia del dolore e la risposta agli anestetici.

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Quando è controindicata l’anestesia dentale?

Non esistono vere e proprie controindicazioni all’anestesia dentale, ma è sempre doveroso informare il dentista di eventuali patologie e farmaci assunti, anche se non sembrano inerenti ai denti.

Alcuni anestetici sono più indicati di altri, infatti, in caso di problematiche cardiocircolatorie, ipertensione arteriosa o ridotta funzionalità epatica, ad esempio.

Allo stesso modo, il dentista saprà quale anestetico evitare se assumi alcuni farmaci come gli antidepressivi triciclici o i farmaci per l’ipertensione.

Presso il nostro studio, ad ogni prima visita, raccogliamo sempre un’anamnesi dettagliata proprio per conoscere lo stato di salute del paziente e sapere cosa fare e soprattutto cosa non fare in caso di alcune patologie o assunzione di determinati farmaci.

Visita la sezione del nostro sito dedicata all’Anestesia e alla Sedazione.

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