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Per evitare la formazione di carie dentali, è spesso consigliato l’uso del fluoro e, come ben sappiamo, in quasi tutti i prodotti per l’igiene orale, come dentifrici o collutorio, è contenuto il fluoro sotto forma di fluoruro di sodio.

Ma che cos’è il fluoro e perché si dice che faccia male? Perché a volte viene prescritto come integratore alimentare per i bambini, mentre altre volte viene tacciato di una tale tossicità da far sì che i genitori evitino, non solo gli integratori, ma tutti i prodotti contenenti fluoruro di sodio?

In questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza sul Fluoro.

Fluoro: cos’è e a cosa serve

Il fluoro è un minerale che nel nostro corpo si trova nelle ossa e nei denti, soprattutto sotto forma di fluorapatite.

Il fluoro aiuta contrastare la demineralizzazione dello smalto dentale causata dai batteri cariogeni e da altri acidi che possono erodere lo smalto. Svolge inoltre un’azione antibatterica, contro lo Streptococco mutans, che è il batterio responsabile della formazione di carie dentali, impedendone l’adesione alle pareti dei denti.

Normalmente assumiamo sufficienti quantità di fluoro attraverso un’alimentazione corretta e soprattutto attraverso l’acqua potabile. In molti paesi, infatti, si sottopongono le acque potabili al processo di “fluorizzazione”, ossia il processo tramite il quale l’acqua potabile viene arricchita di fluoro, proprio per consentire alla popolazione di assumerne le giuste quantità, senza dover ricorrere all’uso di integratori.

In Italia la fluorizzazione delle acque non si pratica, in quanto le acque potabili italiane hanno già un contenuto sufficiente di fluoro, che non supera mai le dosi di 1,5mg/L, ossia la dose massima consentita di fluoro sia dal Ministero della Sanità che dall’OMS.

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Il fluoro è pericoloso per la salute?

La quantità di fluoro normalmente assorbito con l’alimentazione o tramite l’acqua potabile non è assolutamente pericolosa per la salute, né per gli adulti né per i bambini.

L’intossicazione da fluoro avviene quando si superano abbondantemente le dosi giornaliere consigliate, cosa piuttosto difficile e che può avvenire solo incidentalmente.

Parlando in numeri, la tossicità cronica da fluoro è data dall’esposizione e dall’assunzione continua e prolungata. Questo può verificarsi in zone del mondo dove le falde di acqua potabile hanno naturalmente concentrazioni di fluoro molto superiori a 1,5mg/L.

La tossicità acuta invece deriva dall’ingestione di prodotti contenenti fluoro. la prima causa di tossicità acuta da fluoro è l’ingestione volontaria, o involontaria di dentifricio o collutorio contenenti fluoruro di sodio. Fortunatamente non è sufficiente ingoiare piccole quantità di dentifricio, ma è necessario ingoiare tutto il tubetto del dentifricio o l’intero flacone di collutorio, di solito da parte di bambini o adulti incapaci di intendere. In questo caso l’intossicazione da fluoro si presenta con sintomatologia gastrointestinale moderata o lieve, comunque risolvibile senza esiti infausti.

I decessi causati da intossicazioni da fluoro sono dovuti all’ingestione casuale involontaria, o volontaria, di prodotti contenenti fluoruri che vengono utilizzati principalmente come pesticidi o veleni per topi, non destinati quindi all’uso umano.

Come abbiamo detto, il fluoro è un minerale indispensabile al nostro organismo, soprattutto per ossa e denti, ma nelle giuste dosi. Infatti, già a suo tempo Paracelso diceva: “Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto”

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Cos’è e come evitare la fluorosi dentale

Uno dei pericoli della eccessiva assunzione di fluoro nell’età pediatrica è rappresentato dalla fluorosi dentale, ovvero un’alterazione della struttura dei tessuti duri del dente: smalto e dentina.

Questo avviene perché il fluoro va a sostituirsi nella struttura dell’idrossiapatite, formando la fluorapatite, che crea delle striature o macchie sullo smalto dentale, da bianche a marroni a seconda dell’entità dell’alterazione.

La fluorosi può essere di diverse entità: lieve, moderata e grave. Ogni grado ha delle caratteristiche specifiche.

Nella fluorosi lieve, sono presenti alcune macchie bianco gesso sullo smalto dentale. Il dente è comunque sano, anche se le macchie possono essere antiestetiche.

Nella fluorosi media, le macchie vanno dal giallo al marrone, e ricoprono più del 50% della superficie dello smalto dentale.

Nella fluorosi grave, invece, le macchie virano al marrone e ricoprono tutti i denti. I denti possono diventare fragili ed essere soggetti a fratture, oppure può essere presente sensibilità dentale. Quando la fluorosi è particolarmente grave, può presentarsi leuconichia, una condizione per la quale la lamina ungueale è decolorata.

In tutti e tre i casi, le macchie dentali sono irreversibili e si potrà agire per migliorare l’aspetto estetico solo a sviluppo completato, con varie tecniche odontoiatriche come lo sbiancamento dentale o l’applicazione di faccette o corone, nei casi più gravi.

La fluorosi dentale può manifestarsi quando, durante l’età dello sviluppo e soprattutto durante la fase dello sviluppo dei denti permanenti, si assume più fluoro di quanto sarebbe necessario. Questo può avvenire per l’uso scorretto di integratori a base di fluoro, che si somma a quello che già si assume con l’alimentazione.

Meno frequentemente, perché si ingeriscono continuamente piccole quantità di dentifricio contenente fluoruro di sodio. Anche per questo motivo, i bambini fino ai 6 anni, o comunque finché non sono in grado di capire come lavarsi bene i denti, non vanno mai lasciati senza sorveglianza.

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È necessario dare il fluoro ai bambini?

Come abbiamo visto, normalmente assumiamo già le giuste quantità di fluoro con l’alimentazione e, a meno di particolari condizioni, non è necessaria un’integrazione con le gocce di fluoro.

Rimane consigliabile, l’uso topico del fluoro tramite il dentifricio il cui contenuto di fluoro non deve superare le 500ppm, per bambini fino a sei anni, e le 1000ppm, per bambini fino ai 1 anni.

In ogni caso, prima di iniziare una fluoroprofilassi sistemica, è sempre raccomandata una visita dentistica, per accertarsi che l’integrazione di fluoro sia necessaria.

L’alternativa è la fluoroprofilassi topica professionale, che consiste nell’applicazione di un gel a base di fluoro, con apposite mascherine che ne impediscono l’ingestione. La procedura è del tutto indolore e viene eseguita esclusivamente dal dentista o dall’igienista dentale.

Questo trattamento consente di rinforzare lo smalto dentale e rallentare la formazione della placca batterica, prima responsabile delle carie dentali, e può essere eseguito sia in età pediatrica che da adulti.

Presso il nostro studio consigliamo la fluoroprofilassi topica solo quando c’è un’elevata cariorecettività, oppure viene consigliata per i pazienti che non sono in grado di gestire autonomamente e correttamente la propria igiene orale.

Se vuoi controllare lo stato dei tuoi denti e delle tue gengive, prenota una visita senza impegno presso il nostro studio e saremo lieti di illustrarti tutti i trattamenti più idonei per la tua salute orale.

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